lunedì 19 novembre 2012

Il solito nerd...

So già a cosa avete pensato vedendo il blog che non veniva aggiornato: "eccolo si è già rotto i cocones e non ha più voglia di scrivere niente". No ragazzi, la voglia di scrivere c'è sempre, in questo caso latitavano però le cose da raccontare. Tra clima infame (che xe bel solo quando se lavora!), ginocchia e altri arti ko la mia vita verticale è stata ben poca cosa nell'ultimo mese e mezzo. Infatti le uniche prese che sono riuscito a tirare erano o colorate oppure di legno. I weekend invece li passavo lobotomizzato davanti alla tv (e neanche quella di casa mia, visto che non la possiedo, ma a casa di Sha) a giocare con l'Xbox. La cosa triste è che ai videogiochi (soprattutto se in internet contro altri giocatori) mi incazzo in maniera allucinante, bestemmio peggio di quando cado su un tiro e sono vicino a farlo. Insomma sono proprio un cogli##e. Per rendere bene l'idea ecco un video dal web sui generis.
                                               (guardate al minuto 2,55....)

Bene adesso più di qualcuno starà pensando "ma se non hai fatto niente che cacchio scrivi ste cazzate sui videogiochi?". In verità qualcosa si è fatto. Infatti questo weekend il tempo era buono (almeno sabato), e anche se avevo il ginocchio che rompeva fortemente le scatole ho deciso di muover comunque le chiappe. Devo dire che vedere questa foto di me al Mello di quest'anno (prima uscita dopo l'operazione) mi ha aiutato ad essere più motivato!

                                  foto by quel simpaticone di Alan Segulin che ci manca tanto!

La destinazione è Kompanj, dove abbiamo appuntamento (sono ovviamente con Sha) con il Paso, Fede e Sango. Consiglio vivamente a chi non ci fosse mai stato di rimediare al più presto. Falesia bellissima per tutti in un contesto favoloso. Unico neo il sovra-affollamento degno di Ospo o Mano di Fatima. Visto che nelle ultime due settimane ho scalato fuori una volta e forse due in palestra le mie aspettative realizzative sono pressoché nulle. Ciononostante decido di fare un giro su "Rocket Max", uno degli 8b del settore principale. Grazie a Uros, anche lui impegnato a provarla, trovo subito le giuste metod. Felice di non essere proprio inchiodato decido di fare un second go per vedere meglio la via. Come per magia uno dopo l'altro mi entrano tutti i movimenti e anche se per un pelo arrivo alla ronchia a metà via. Da qui andare in catena sarà 6c. Anche se un po' rigido per la paura di fare qualche cazzata (si scala comunque su una roccia piena di appiglietti e non ricordandomi bene dove andare avevo paura di incartarmi o che mi si spaccasse qualche piedino dato che la via è abbastanza nuova) arrivo in catena incredulo. Ok la via non l'ho fatta proprio al secondo giro perché tre anni fa l'avevo già provata una volta, però alla fine dei conti il succo è quello e sono molto contento comunque (e che cacchio ci mancherebbe!).
                                                          foto by Luca 14 Dreos

Da sottolineare che pure il Paso (per chi non lo sapesse al secolo Alberto Pasini, presto di ritorno a Trieste in via definitiva) si guadagna meritatamente la birra del Viki burger salendo il suo primo 6c a vista. Well done!
Per la cronaca bisogna menzionare anche il mitico Sango (Matteo Sangalli) che fa una super prestazione, senza dubbio la migliore della giornata, riuscendo a cadere con il terzo rinvio IN MANO di un 7a. Quando c'è la classe........ (e ancora mi ascolta quando gli dico di provare un tiro al suo limite bagnatuccio a fine giornata...).
Il giorno seguente motivato dalla bella giornata trascorsa sabato (anche al di là della realizzazione) il buon proposito è di fare qualcosa. Il tempo però è muffo così con Sharon decidiamo di stare in zona ed andare alle Vergini in Valle (Rosandra), dove ho in sospeso una cosuccia....
Arriviamo e ad aspettarci c'è buona parte del Gheyteam (vi consiglio di visitare il loro fighissimo blog), reduce dalla loro classica cena annuale a base soprattutto di bevande (ovviamente analcoliche!). Purtroppo anche sta volta la via che vorrei scalare è in parte bagnata. Si chiama "Anek", vale 8b ed è stata liberata da Ciano. Senza dubbio la via più dura (e forse anche bella) all'interno della Valle. L'avevo già provata un paio di volte sempre in condizioni non ottimali (o era bagnata oppure era luglio). Il problema più che per le mani sono i piedi, in quanto un buon appoggione dove si mettono entrambi  è bagnato e fangosetto. Inoltre complica ancora di più le cose il fatto che sta proprio nella parte chiave della via, ovvero lo strapiombo iniziale. Su questa linea ero caduto già 2 volte sull'ultimo passaggio impegnativo, e la cosa mi dava parecchio fastidio. Ma per fortuna sta volta c'è il buon Leo, che prova l'8a di "Adelante" con la quale l'8b ha in comune l'uscita. Leo mi consiglia di tenere una presa bruttina che io usavo solo come intermedio. Cacchio mi sembrava impossibile ma così la sequenza è decisamente più easy! Dopo aver messo i rinvii e rivisto i movimenti parto deciso per il giro buono. Passo la parte dura molto bene, con ancora sufficiente autonomia nelle braccia per arrivare in catena, ma un eccesso di sicurezza sulla parte centrale facile mi fa cadere per un piede che scivola.... Valanga di bestemmie..... Ormai è quasi buio e non posso riposarmi come si deve. Dopo 5-10 minuti riparto purtroppo ancora stanco dal giro precedente, ma stavolta non faccio cazzate e finalmente chiudo la via. Devo dire che le mie dimensioni mi hanno permesso di usare un metodo sulla parte bassa che non so se tutti possono copiare. Ciononostante credo che la via sia troppo facile per valere 8b (l'ho sentita decisamente al di sotto di tutti gli 8b saliti quest'anno, incluso "Lap Dance" che è al limite inferiore del grado, molto vicino all'8a+). Credo che sia un 8a+ giusto, ne duro ne difficile. Ho pensato molto su quale sia la valutazione più corretta (secondo me) anche perché ho impiegato parecchi giri per salirla, ma il motivo (oltre alla mia scarsezza) è da ricondurre alle pessime condizioni con cui la provavo (o caldissimo o bagnato) e ad un metodo sbagliato in uscita. Personalmente trovo da cazzoni sgradare per sgradare (e leggere su 8a.nu che uno è "brave and humble", ovvero coraggioso e umile, solo perchè sgrada una via mi sembra una cagata colossale....), ma credo non sia etico verso se stessi darsi buona una via con un grado solo perché così è scritto sulla guida. Lo trovo ingiusto verso se stessi, solo per gratificare il nostro ego dobbiamo mentire prima di tutto a noi (e anche agli altri)? Personalmente credo che il grado universalmente giusto non esista. Tralasciamo le differenze fisiche e di abilità (mi scalo meio in placca, ti in strapiombo,ecc.) tra climber e climber, parlo delle gradazioni tra falesia e falesia o tra stato e stato. Chiunque viaggia sa che a Kalymnos (per non dire Spagna o centro-sud Italia) i gradi sono facilotti mentre in Zillertal (o più in generale i paesi nordici) tirati. Questo ormai è un dato di fatto quasi alla pari della scala dei gradi. Secondo me i gradi devono essere paragonabili fra di loro all'interno della falesia o gruppo di falesie limitrofe. Insomma se a Rodellar "Argo" è 8a "Nanuk" che è 7c dev'essere un grado più facile, mentre la differenza può essere meno marcata tra vie situate a centinaia di chilometri di distanza. Ecco anche per  questa filosofia ho deciso di  valutare 8a+ "Anek", perché trovo la gradazione delle altre vie che ho salito in Vergini decisamente più "stretta" rispetto al grado che alla via in questione viene assegnato sulla guida.
Chiudo questo post con una nota dolente. Ad Ospo la situazione dei parcheggi sta peggiorando sempre di più. Al campeggio si paga tre euro per parcheggiare l'auto in un prato (poi mi dicono che al ritorno ti danno pure una birra, sarà ma pagare per arrampicare in falesia non mi è mai andato giù) mentre la situazione nei parcheggi rimasti "liberi" è talmente incasinata che alle volte senza l'ombra di un cartello di divieto viene  rimossa forzatamente l'auto. Sono ben conscio dei fatti che hanno portato la gente del posto ad agire così (colpa dei soliti coglionazzi che non sanno fare campeggio libero come si deve e di nascosto), ma agire così da bifolchi (passatemi il termine ma mi sembra quello più adatto) anche verso di chi il posto lo ha sempre rispettato e ha contribuito anche se di poco alla sua economia (personalmente al ristorante del campeggio ho festeggiato la mia laurea, il compleanno di mio padre, la cena della ditta oltre a svariate cene e alla classica birretta post scalata). Il problema dei soliti idioti che poi grava sulle spalle di tutti è universale, personalmente l'ho vissuto sia arrampicando che andando in bici. Viaggiando ho visto anche come questo viene risolto. Posso portare l'esempio di Magic Wood (CH) e St. Leger (FRA). In entrambi i posti esistevano gli stessi problemi di Ospo e Misja (e a St. Leger fino a qualche anno fa non c'era nemmeno una guida cartacea, ma di gente se ne vedeva molta comunque), ovvero sovraffollamento e persone che dorme sparsa a caso. Bene in entrambi i casi la comunità locale ha risolto questo problema in modo molto semplice, ovvero creando uno spazio dove campeggiare liberamente (o con meno di 5 euro), fornito delle cose essenziali che un arrampicatore vagabondo e poco educato ha bisogno per non dar fastidio alla popolazione del posto: una fontana, un bagno chimico e i cassonetti dell'immondizia. Fatto questo il problema è risolto.
                                    Foto presa dal web del campeggio a Magic Wood.
             
Viceversa come la questione è gestita ora ad Ospo è deleteria per entrambe le parti. Per i climbers che non sanno dove dormire (c'è solo un campeggio, che tra le altre cose chi c'è stato dice che è caro per quello che offre, e forse due stanze in affitto) e parcheggiare, per le persone del luogo che si ritrovano adesso con auto parcheggiate ovunque. Per come la vedo o le falesie vengono dichiarate chiuse ufficialmente (magari in maniera più civile rispetto a Podpec, dove quei simpatici contadini tiravano in testa alla gente pietre, e se eri italiano o sembravi tale ti urlavano dietro pure "Fascisti andate a casa vostra"..... insomma pura classe) e schiodate, cosa poco probabile visto che Osp in Slovenia è il luogo storico e di riferimento per l'arrampicata, oppure si fanno le cose per bene e in modo civile (oltre che intelligente), seguendo magari le orme di quanto fatto in giro per il mondo (e magari aprendo gli occhi davanti a potenziali forme di guadagno decisamente più redditizie del magnifico e ancestrale lavoro con la terra, con le quali possono benissimo convivere senza problemi). Speriamo che la ragione prevalga.

4 commenti:

  1. Ola Ste,
    ciò, te gavevi proprio voia de scriver! un post lunghissimo!
    Digo brevemente due mie: la via in Vergini se ciama "Anek", xè stada ciodata da ignoti e liberada e nominada da mi circa 6 anni fa.
    Mi non go avudo notizie de ripetizioni oltre la tua e quella de Rocco de un paio de anni fa. No me ricordo, ma credo che el confermava el grado da mi proposto. Su questo, mi ovviamente gavevo fatto el mio pensier, paragonando Anek con altre vie fatte in quel periodo de forma. Per mi quella volta (Rocco no gaveva ancora ciodado le Caprette)la iera nettamente + dura degli altri "otto" della Valle, quindi (son d'accordo con ti) bisognava gradar coerente all'interno della stessa zona.
    No so, forsi dovessi andar a far de novo un giro e veder se la penso diversamente de quella volta.
    Comunque la question xè sempre quella: per mi no ga importanza dir "go fatto el 8a..b..c" ma dir che via e in che posto, questa xè la vera differenza della prestazion.

    Riguardo la question del park de Ospo, no me esprimo, me par demenziale quel che sta succedendo.
    viva,
    Cianeto

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  2. Grazie Ciano per la precisazione (è tutta colpa di Rocco il nome sbagliato visto che l'ho preso dal suo profilo di 8a.nu, propongo spedizione punitiva in legatoria a base de vin....), e grazie anche di aver condiviso la tua idea (nonchè la storia) della via. Io sono in sintonia con quello che hai scritto e come penso si sappia do più importanza alla bellezza della via, all'impegno che ci metto per farla che al numeretto. Per quel poco che ho scalato in Valle ritengo che la via in questione sia senza dubbio la più bella e divertente da scalare di questo comprensorio di falesie. Per la difficoltà sottolineo nuovamente la personalità del grado che mi sono dato buono. Non so se il tratto chiave possa essere risolto da persone più basse di me allo stesso modo che ho utilizzato. Insomma è sempre la storia di Nina a Dark Point (anche se qui meno estremizzata). Ci tengo anche a sottolineare che il grado serve principalmente per indirizzare le persone su vie alla loro portata, e solo in secondo luogo come metro di riferimento per il proprio stato di forma.

    P.S: per quanto riguarda Ospo la situazione è veramente allucinante.... e pensare che perfino a Buzet le autorità sembrerebbe che si stanno attivando tramite progetti presentati alla comunità europea per incentivare il turismo verticale....

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    1. Per me il fatto che la prestazione non è misurabile oggettivamente è uno dei fascini della scalata, mi piace il fatto che a dare i gradi e a fare le regole sono gli stessi utilizzatori e non un organo preposto.
      Non ci restano che i paragoni e il buon senso per dare una valutazione il più corretta possibile. Il resto sono chiacchiere, dopotutto uno sa bene quando ha fatto una via difficile, al di là del numeretto scritto sulla guida.
      ciao ciao a tutti
      Cianeto

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  3. Credo che tutto nasca dalla diversità dei climbers, o meglio l'unicità di ognuno. Io sono alto e pesante, scalo in un certo modo per cui mi sembra ragionevole che uno alla Sbisi o ADM trovi difficoltà differenti su quella o quell'altra via rispetto al sottoscritto. E' altresì vero che a grandi linee un 8c non potrà mai dare l'idea di essere un 8a se salito da un climber morfologicamente adatto a quell'itinerario, anche se il tiro è stato gradato da una persona poco abile su quello stile. Credo che variazioni di 1/2 grado siano fisiologiche e non dovrebbero causare grossi malintesi come invece ogni tanto succede (per fortuna non è questo il caso). Discorso inverso per il boulder, dove tutto è così estremizzato che è veramente difficile trovare un filo conduttore con i gradi, soprattutto quando si arriva al proprio limite. Diciamo che anche il feeling della difficoltà è estremizzato e concentrato. Insomma mi è capitato in certe giornate di salire velocemente un 7c bloc congeniale e di non muovermi su di un 7b per me poco favorevole...

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