martedì 15 gennaio 2013

Criogenetica 2 - Sbisi&Ste 0


Chi ha letto tutti i post di questo blog, anche i primissimi, forse ricorderà che scrissi di voler trattare non solamente le grandi ed epiche vittorie nei mie raid in falesia/sui massi, ma di voler anche riportare le tragiche batoste prese. Ecco questo post tratta proprio di una di queste. 
Questo week-end appena trascorso ci ha concesso soltanto il sabato di bel tempo. Visti i numerosi cantieri aperti nel nostro secret spot croato (detto anche la falesia del Polo), decidiamo di partire convinti per giocarci tutti i nostri jolly in una sola giornata. La crew è composta dal sottoscritto, Sbisi, Andrea ed Enrico Polo, il Chen (e chi non sa chi sia il Chen è meglio che torni a perder tempo su feisbuk) e Alberto Contessotti. Arrivati al parcheggio capiamo subito che bisognerà combattere contro il freddo. Così sfodero subito il primo dei mie jolly: le sottobraghe antistupro. Per chi mi ricorda ancora in val Daone in felpa sotto la neve faccio presente che i tempi sono cambiati e forse dopo due operazioni potenti assieme ai ferri nella gamba forse mi hanno montato pure qualche neurone (sempre nella gamba….). Ma non divaghiamo! Se il local Andrea ha in mente di provare a fare dei buoni giri sul 9a liberato dal Becan, io e Sbisi abbiamo un conto in sospeso con una certa "Criogenetica", un 8b che definire libidinoso è riduttivo. Se mai mi fossi fatto una pera potrei dirvi che è molto meglio scalare su questa via. In soldoni la via è divisa in due parti da una catena intermedia. Fino a questa parliamo di un 7b+ strapiombante a canne con il tratto chiave subito prima della sosta. Arrivati a questa si ha la possibilità di riposare per bene e concentrarsi, perché da qui in poi le cose si fanno decisamente serie. Con una serie di belle chiuse, prima su buone prese poi su buchetti e tacche, si arriva al passo chiave. Questo consiste nel tenere una tacchetta strana e non buona di sinistra e chiudere in due tempi ad una strana goccietta. Presa questa si può rilanciare o incrociare ad un buco buono che sancisce di fatto la fine del duro di questo allungamento. Il resto della via (non molti metri) è puro godimento. Acceso un fuocherello e fatto il primo giro ricognitivo (entrambe le cose volte a riscaldarci un pochino) è la volta di fare sul serio. Parte Sbisi, conquista con qualche brivido la prima catena (causa freddo e una sbandierata involontaria), esegue benone la sequenza di chiuse, arriva alla tacchina e vrummmmmm cade causa insensibilità acuta alle dita. Parto io, il 7b+ scorre via liscio, riposo bene e parto deciso. Arrivo fresco ma non congelato al crux, stringo bene la tacchina, intermedio, rilancio alla goccietta di destro, la prendo bene. E' quasi fatta! Dentro di me mi raccomando di non fare strz@#e e mi imposto con molta cura per il rilancio. Manca un nanosecondo alla conclusione del gesto che entrambe le mani saltano via dalle rispettive prese! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
Vista la violenza della roccia sia io che Sbisi abbiamo le mani mal messe, il terzo tentativo ci vede nuovamente cadere in alto ma più lontani di prima dalla realizzazione. Personalmente la mia delusione deriva soprattutto dalla consapevolezza che ci aspetta una settimana di brutto tempo, quindi ne devono passare almeno 2 per poter ritornare a scalare qui all'asciutto. Stanchi, un pochino delusi ma felici di aver scalato su questo ben di dio torniamo a casa, sanguinanti ma contenti. Il resto della crew si è comportato bene, con Andrea in piena che si muove benone sul 9a facendo dei bei link, e gli altri tutti con il sorriso, vuoi per le piccole soddisfazioni o per il semplice fatto di aver scalato con un bel gruppo in un posto ufo. 
Come previsto domenica il tempo è da pubblicità di Ciobar. Giustamente nessuno scala nemmeno nei dintorni. Allora decido di non passare la giornata a lobotomizzarmi sui videogiochi e carico l'auto con tutto quello che serve per chiodare. Destinazione Buzet. Con la go-pro ho fatto qualche filmatino. Ecco a spanne com'è andata la giornata.


Non vedo l'ora di provare "Bleach"! Credo non sarà per niente facile come via, ma sono abbastanza fiducioso di poterla arrampicare. Evvai un nuovo progetto si aggiunge alla lunga lista!

P.S: come per "Nevermind" anche "Bleach" è un tributo ai Nirvana, band di cui mi sono scoperto grande fan. Sono entrambi nomi dei loro album (Bleach il primo, Nevermind il secondo). Vicino a "Nevermind" c'è ancora spazio di sicuro per una via, chissà se riuscirò a completare il trittico con "In Utero" (il terzo e ultimo album della band di Seattle).

giovedì 10 gennaio 2013

Happy new year!!!

Capisci che tuo cugino ti vuole bene quando ti manda a cambiare tubi pluviali quando la neve si scioglie dai tetti e ti accarezza delicatamente il viso sotto forma di acqua gelida....

2013.... cavolo è già arrivato l'anno nuovo. Il tempo vola, ed anche ad alte velocità. L'ultima volta che ho scritto sul blog stava appena finendo l'autunno, i buoni propositi per finire l'anno in bellezza erano tanti. Come al solito il ritornello nella mia mente era "scala-chioda-viaggia". Purtroppo per i soliti problemi di forza maggiore (leggi clima piovoso e lavoro) che riguardano il 90% della tribù verticale il sopracitato ritornello non poteva essere pienamente soddisfatto e quindi ronzava sempre più forte fino a diventare assordante. Per fortuna "no xe solo merda" e quindi qualche uscitina prima delle vacanze c'è scappata. Insomma qualche spit è stato piantato e qualche sberla alla roccia pure. Per fortuna ad un certo punto sono arrivate le vacanze natalizie, e con esse pure una bella tregua dal brutto tempo.
Prima dell'inizio dei banchetti mastodontici di Natale con il buon Ric Vella ci siamo sparati una due giorni in quel di Misja. Qui ho riprovato un mio vecchio pallino, "Karizma", una bella via (ma purtroppo aggiustata qua e là con lo scalpello e la sika) nel paretone di 35 metri che vale 8b+ (e non dei più facili). Purtroppo la resistenza dopo questi mesi di poca pratica outdoor è quella che è quindi non avevo molte velleità realizzative, ma in ogni caso sono riuscito a fare dei bei giri. Insomma un progetto che con un po' di continuità si potrebbe benissimo chiudere. Ric invece sfrutta bene il suo periodo di forma e alle svariate vie  di 7c-c+ chiuse in pochi giri aggiunge la difficile "Ugolina" 7b+, dimostrando inoltre con dei bei giri che anche l'8a di "Samsara" ha i giorni contati. 
Dopo questa due giorni è iniziata la maratona natalizia costituita da cenone, pranzone e una 3 giorni alle terme (dove si è sempre mangiato "poco"). Per fortuna questa dovuta pausa da tutto ciò che è attivo è durata poco. Infatti neanche il tempo di svuotare le valige "termali" che si torna già a scalare. Questa volta, vista l'ora ormai tarda, la meta è la mitica Napoleonica, dove la "clapa" triestina si raduna per un bel pomeriggio di sole, scalata e cazzeggio. I partecipanti in ordine sparso sono Luca, Sbisi, Sha, Giulia, Andrea Padoan e Borsetti, Alan, Marco e  Davide. I postumi natalizi sono evidenti in tutti. Visto il buon grip all'ombra (sul sole fa un caldo primaverile) decido di fare qualche giro sulla mitica "Pugacioff", 8b storico della Napo (e di Trieste) chiodato e liberato dal mio babbo ormai secoli fa. Anche questa via è una mia vecchia conoscenza, infatti è da anni che ci sono su i miei fissi, anche se in tutto avrò fatto forse 10 giri (causa tagliole al posto delle prese che spesso aprono le dita in anche un solo giro). Dopo una ricognizione mi sparo un ottimo giro con il calar delle tenebre, arrivando ad un soffio dalla fine della sezione dura (e per fortuna con le dita integre).
                  Il Buon Luca 14 Dreos anche da appeso fa bellissime foto, qui il sottoscritto su "Pugacioff"

Un'altra via che provandola magari con un minimo di continuità si potrebbe chiudere velocemente. Galvanizzato dalla combinazione sole-scalata-amici il giorno seguente si va a Kompanj, questa volta in compagnia di Alan, Paolin e Marco. Anche qui c'è una via che ho lasciato in sospeso. Si tratta di "Reinini", un 8b che è senza dubbio tra le vie più belle in zona. Anche su questa dopo un giro ricognitivo cado molto in alto. Qui il solito "potremmo tornare per riprovarla" diventa un "la prossima volta che scalo vengo qui che provo a stamparla!". E così due giorni dopo cambia gruppo ma non spot. Ah si cambia pure l'anno! Questa volta ci sono i Polo, il mitico Cama ed il Paso. Le cose sembrano andare bene quando già al primo giro cado ad un movimento dalla fine del duro. Si tratta di un difficile accoppio su una piccola e strana presa con i piedi spalmati su, come direbbe il buon Ciano, delle "scoreze de musato" (= microappoggi). Da questa in modo aleatorio si lancia in due tempi ad un buon buco.   Convinto nel secondo giro parto, domino bene la parte bassa della via, arrivo fresco all'accoppio e ..............................SPATTTTTTT mi scivola la mano sinistra. Questa volta lo spirito natalizio non riesce a frenare la sfilza di bestemmie che la mia bocca erutta. Calmati i nervi il Polo mi suggerisce di provare la sua metod. Mi dispiace sempre dar ragione ad un "furlan" ma questo è il caso. Anche se stanco e con le mani ormai alla frutta riesco finalmente a chiudere questa fantastica via, anche grazie all'incitazione del Paso che mi assicurava. 
Siamo così giunti purtroppo all'ultimo week-end di festa. Si decide con Sbisi ed il Polo di andare nel nostro secret spot istriano, dove il mitico Cedo ci aspetta di ritorno dalle vacanze in Dalmazia. Qui con Sbisi provo l'ennesimo conto in sospeso (da quando ho smesso di scalare nel 2010, quindi ormai quasi 3 anni). Si Tratta di una via chiodata da Cedo, che si chiama "Criogenetica".  Dopo uno strapiombo a canne che vale 7b/c parte una sezione fisica e poi tecnica che porta il grado a 8b (tranne per il Polo che sostiene sia 8a+, ma i suoi gradi alle volte sono un po' strani). Il clou della via è un passaggio dinamico molto aleatorio su piccole tacche e gocce.
Dal video qui sotto potete farvi un' idea di come sono andate le cose.

Come sempre il nostro secret spot regala poche gioie ma molto dolore alla pelle delle dita, così il giorno seguente scambiato il Polo con la mia ragazza Sha in veste di camerawoman il gruppo va a testare il nuovo settore invernale di Buzet. Si tratta di un anfiteatro alto 30 metri circondato da un infinità di muri e placche che in futuro faranno la gioia di molti no big. Qui ho chiodato una via lunga 25-30 metri che è il bersaglio di questa giornata. Qui sotto il video a riguardo.

Insomma dopo queste casalinghe ma belle vacanze si torna al lavoro con in testa tanti progetti che non vedo l'ora di poter riprovare e chissà magari finalmente chiudere!
Speriamo di scrivere a breve delle belle news!


P.S: Tanti auguri di buon inizio anno a tutti! Che el brazo sia con voi!