giovedì 7 marzo 2013

Un assaggio di buona primavera

Io venerdì scorso l'avevo detto, qui si passa dalle nevicate alla primavera, dal oggi al domani! Infatti dopo questo freddo gennaio-febbraio (ci sta, si chiama inverno per qualcosa), purtroppo anche molto piovoso-nevoso, il primo week-end di marzo è stato spettacolare! Finalmente abbiamo potuto godere di due giorni all'insegna del bel tempo stabile, caso più unico che raro in questi ultimi mesi! Le previsioni erano chiare, quindi già da mercoledì la mente volava alle possibili conquiste verticali. Ad aumentare l'euforia del momento ci si mette anche l'arrivo del "mio" (in verità è di proprietà della CORE srl...) nuovo mezzo: Mr T, detto anche Transporter. Nuovo di pacca e fiammante!


Come di consueto la meta è l'Istria, con un programma che a spanne prevede il sabato nel secret spot del Polo mentre la domenica qualcosa in zona Buzet (Kompanj, Pandora o il nuovo settore Anfiteatro). Per il sabato sono arruolati i soliti noti, ovvero Cedo, Sbisi ed ADM, più le new entry Luca e Raffa. I ragazzi sono preoccupati perchè al ritrovo tira un fresco borino e temono le dita congelate. Io al contrario prevedo una giornata di gran aderenza, ed è quello che effettivamente ci aspetta! E' vero si fa sicura in giacca, ma con un buon riscaldo le condizioni sono ideali per provare a chiudere qualche bella via. Io e Sbisi abbiamo il conto in sospeso con "Criogenetica" sulla quale ci segue pure ADM. Cedo prova la sua "Venga vecio" assieme alla Raffa mentre Luca si lancia su "Total exteme", l'8a più easy della falesia (ma non per questo facile! Qui di regali non c'e ne sono!).

                                                           Luca in action

La mia lotta con "Criogenetica" ormai è ferma da un mese buono, visto che il meteo remava contro. Sono ormai 6 tentativi di fila che cado sul chiave della via, spesso con le braccia ancora belle toniche. Ormai è una brutta abitudine che purtroppo in molti hanno su questo stronzo 8a+/b (per me 8b, mentre per il Polo che è caduto 14 volte su questo singolo è un 8a+ duro....). Il passaggio consiste nel tenere una piccola tacca di sinistra, aiutarsi con un intermedio disegnato e fare un dinamico ad una strana presa a goccia, usata anch'essa come intermedio per spostare i piedi e lanciare nuovamente di destra ad un buon buco che di fatto sancisce la fine della via (anche se ci sono ancora quasi 10 metri di via da percorrere). Armata la via è tempo di chiudere la questione! La prima parte scorre via bene e senza intoppi. Arrivo al riposo della prima catena fresco e pimpante. Dopo aver scecherato un po' le braccia parto e supero bene anche l'inizio dell'allungamento. Bene ora sono alla resa dei conti. Imposto la chiusa alla tacchetta di sinistro e sistemo bene le dita su questa listina che conosco ormai fin troppo bene. Intermedio di destra. Sistemo bene il corpo e rilancio alla goccietta di destra che prendo bene ma non perfettamente. Qui memore del mio tentativo migliore, dove per non affrettare il lancio e impostarmi perfettamente ho perso quella frazione di secondo di troppo che mi ha fatto saltare contemporaneamente entrambe le mani sul più bello, decido di non pensare troppo alla posizione ideale. Velocemente allargo il piede destro e di getto lancio al buco. Questa volta non ci sono intoppi, e con un urlo liberatorio faccio capire a tutti che sta sera un giro di birre lo pago io. Dopo averla chiusa e riflettuto a posteriori sulla difficoltà facendo dei paragoni con vie dal grado consolidato credo che l'8b soft (per modo di dire...) ci stia tutto. E' vero che la via una volta assimilata consiste in due movimenti, ma credo che non sia solo la sfiga a concorrere nelle numerose cadute che io ed altri abbiamo fatto su questa via.
I miei compagni di progetto Sbisi e ADM purtroppo non sono fortunati (o motivati) come me. Infatti Sbisi, in un insolito stato di poca grinta, cade per tre volte su questo passo, andandoci veramente vicino. Sono sicuro che la prossima gita sarà quella giusta. ADM invece essendo nuovo su questa via riesce a fare bene tutti i singoli ma deve ancora perfezionare le sequenze (i piedi cazzo Alberto!!!! Ti tieni troppo!) per collegarle tutte d'un fiato.

                                   Sbisi inizia ad affrontare l'allungamento di "Criogenetica"

Dopo questo successo decido di andare a testare il mio stato di forma su una via decisamente più intensa. Si tratta di un 8c di cui non ricordo il nome, chiodato e liberato dal Polo che vanta se non erro una sola ripetizione ad opera dell'intramontabile Canon Zardini.

In primo piano il sottoscritto cerca di decifrare i movimenti di questo duro 8c, sullo sfondo la Raffa penzola nel vuoto

Non sapendo le sequenze ed essendo chiodata lunga, come tutte le vie qui, questo tiro mi fa tornare alla dura realtà: per ogni conquista si contano altrettante sconfitte. Faticando e volando a ripetizione giungo a metà via abbondante, ma qui le prese sono ancora bagnate e quindi tocca ritirarsi. Di sicuro il mio prossimo progetto in questa falesia!
La domenica il gruppo si divide e nell'Anfiteatro di Buzet ci vado con Cedo, Luca, Raffa e la mia Sha. Sul posto a sorpresa ci raggiungono pure il mitico Rocco con Jenny e Michela. Il vento del sabato è sparito. La giornata è decisamente caliente! Doveva essere la giornata di gloria di Cedo, ormai ad un passo da chiudere la sua creatura. Invece nonostante il caldo che tanto ama Cedo cade ancora altissimo, all'ultimo spit dei 30 metri di questo strapiombo. Ormai provato dalla sfida cede il passo a Luca, che si dimostra anche lui uno squalo della first ascent, chiudendo veramente per un pelo la via, proposta come 7c+. Rocco invece fa sua la quarta salita di "Too late", l'8a di cui ho parlato nel post precedente, scovando una metod che sembra più facile della nostra sul tratto duro.

                                                            Rocco sul tratto iniziale di "Too late"

Per quanto mi riguarda non avevo progetti ben precisi in mente. L'idea di base era provare uno dei tre poject ancora da liberare. Decido di fiondarmi su una creatura di Cedo, che aveva brutalmente respinto Rocco lo scorso week-end. Con qualche brivido causato dalle incognite e dal dover per primo pulire la via arrivo in catena. Siamo sull'8° grado bello pieno, lettera b probabilmente. Il duro di questa via è concentrato nel tratto dal 3° al 4° spit. Una petardata violentissima su piccole e dolorose tacche con pochi piedi e messi male. Dopo questo strappo la via molla e diventa per i restanti 25 metri un 7c di puro godimento prevalentemente su belle canne. L'immancabile uscita expo rende il tutto ancora più gustoso. Purtroppo questo progetto resterà tale ancora per qualche tempo. Ieri è arrivata l'immancabile perturbazione atlantica di turno che inzupperà tutto. Per fortuna con essa è arrivata anche una giornata lontano dal lavoro, che ho sfruttato assieme alla Raffa in quel di Misja. Le condizioni erano allucinanti, con nebbia in parete che quasi non ti faceva vedeva il compagno scalare. Ma siamo cazzuti e la Raffa si porta a casa "Giljotina"(8a) mentre io faccio degli ottimi giri concatenando bene le varie sequenze di "Corrida", un 8c lungo 30 e passa metri. Ormai a Misja non ci vado quasi più però sarebbe il caso di passarci un po' più spesso visti i numerosi tiri duri sui quali mi muovo benone! Ma sono fatto così, preferisco di gran lunga chiudere un 8a-8b nuovo di zecca in una natura quasi incontaminata, che macinare giri su vie ormai marmoree in luoghi che purtroppo sono diventati discount verticali (con tanto di costante olezzo di pipi). Io sono per rendere pubbliche le falesie dopo un periodo di rodaggio (tranne quelle che sorgono in realtà troppo delicate per sopportare l'avvento delle masse guidate dalle topos; per queste basta il passaparola tra gli amici), ma ogni volta che torno a Misja cambio quasi idea nel vedere cos'è diventata.

Nessun commento:

Posta un commento